Festa dei Ceri - Gubbio 15 Maggio
Il Cero e le sue caratteristiche
I Ceri constano di tre parti distinte: il Cero propriamente detto, la barella e la statuetta del Santo, che vengono assemblati solo in occasione della Festa, ogni 15 maggio.
Durante l’anno, ceri e barelle sono custoditi presso la Basilica di Sant’Ubaldo, in vetta al monte Ingino, mentre le statuette dei Santi sono collocate nella chiesetta di San Francesco della Pace o dei Muratori, in Via Savelli. I ceppi non fanno parte del cero vero e proprio ma sorreggono i Ceri nella sosta in via Savelli prima della Grande Corsa.
I Ceri constano di tre parti distinte: il Cero propriamente detto, la barella e la statuetta del Santo, che vengono assemblati solo in occasione della Festa, ogni 15 maggio.
Durante l’anno, ceri e barelle sono custoditi presso la Basilica di Sant’Ubaldo, in vetta al monte Ingino, mentre le statuette dei Santi sono collocate nella chiesetta di San Francesco della Pace o dei Muratori, in Via Savelli. I ceppi non fanno parte del cero vero e proprio ma sorreggono i Ceri nella sosta in via Savelli prima della Grande Corsa.
Il Cero e le sue caratteristiche
I Ceri constano di tre parti distinte: il Cero propriamente detto, la barella e la statuetta del Santo, che vengono assemblati solo in occasione della Festa, ogni 15 maggio.
Durante l’anno, ceri e barelle sono custoditi presso la Basilica di Sant’Ubaldo, in vetta al monte Ingino, mentre le statuette dei Santi sono collocate nella chiesetta di San Francesco della Pace o dei Muratori, in Via Savelli. I ceppi non fanno parte del cero vero e proprio ma sorreggono i Ceri nella sosta in via Savelli prima della Grande Corsa.
I Ceri constano di tre parti distinte: il Cero propriamente detto, la barella e la statuetta del Santo, che vengono assemblati solo in occasione della Festa, ogni 15 maggio.
Durante l’anno, ceri e barelle sono custoditi presso la Basilica di Sant’Ubaldo, in vetta al monte Ingino, mentre le statuette dei Santi sono collocate nella chiesetta di San Francesco della Pace o dei Muratori, in Via Savelli. I ceppi non fanno parte del cero vero e proprio ma sorreggono i Ceri nella sosta in via Savelli prima della Grande Corsa.
Il Santo che svetta sul Cero
Il Santo che oggi svetta sul cero di S.Antonio è di recente costruzione ed è stato realizzato nel 2011 dal’artista Luigi Passeri. È una scultura lignea dipinta realizzata in sei parti (tronco, faccia, braccia con mani, fiammella e basamento) parti assemblate mediante: perni in acciaio e “punti di rottura prestabilita” nelle parti più delicate. Per essere più vicini all’iconografia del santo sono stati apportate alcune modifiche, come il mantello più ampio il cordone senza nodi e la mancanza del rosario. Tutti elementi che riconducevo a un abito francescano e quindi, non conforme alla reale iconografia del santo, dal quale poi prese inizio l’ordine dei monaci.I vestiti sono stai confezionati da Giuseppina Fagiani e Manuela Marchi con tessuto di canapone.
Il "Cero nostro"
Il Cero venne realizzato dall’artigiano Giuseppe Filippetti “Chicchero”, stesso realizzatore del Cero di S.Giorgio, infatti ha una forma pressoché analoga a quella di S.Giorgio cioè buzzi e cuspidi hanno sezione ottagonale, le basi delle cuspidi sono a ogni livello leggermente più strette dei buzzi corrispondenti. La base della cuspide più alta è ornata, contrariamente delle altre, da una contro cornice. Il panottolo superiore è squadrato e pertanto assomiglia molto al culacciolo, in corrispondenza dello spigolo anteriore destro presenta un misterioso anello. Le manicchie, a sezione trilobate ad “asso di picche” in senso trasversale. I pioccoli, squadrati non appoggiano sul tabellone, ma sono situati in posizione più elevata. Le decorazioni realizzate dal pittore Ugo Ungherini nel 1893 (F. Cece, E.A. Sannipoli, “Gubbio Arte”, 1993, 3-4, pp.5-9) con la tecnica dello “spolvero” con pergamena traforata si ripetono identiche ai vari livelli. A inizio 2011 i Ceri sono stati restaurati e il colore attuali di S.Antonio è “terra di Siena bruciata” con decorazioni di colore indaco e lumeggiature biancastre (decorazioni vegetali).
Anno di fabbricazione: 1893
Peso totale (con santo e barella): 282,44 kg
Altezza totale: 5,02 m
La Barella - "Le Manicchie"
È la base lignea di appoggio del cero durante la stazione verticale e ne consente il trasporto in spalla. La forma è quella di una “H” maiuscola, costituita da due assi di legno di pino chiamate “stanghe” parallele tra loro e unite al centro da un tavolone di legno di sorbo, detto “barelone”, su cui appoggi il cero. Le stanghe hanno una sezione rettangolare ad angoli arrotondati, con una parte intermedia, il ceppo, più voluminosa. L’estremità, o “punta”, si assottiglia assumendo una sezione quasi rotonda. Le stanghe presentano intarsi sul dorso sagome di frecce, sul fianco cunei e losanghe. Sulla faccia inferiore, nella parte prossima alla punta, si trova il foro per il perno dei piedistalli su cui saranno appoggiati i Ceri per la sosta pomeridiana dei Neri. A metà della stanga si incastra il barelone, tenuto saldo da una serie di robuste viti e rafforzato da due traverse di ferro poste avanti e dietro. Il dorso del barelone è piatto, funge infatti da piano di appoggio per la faccia inferiore del culacciolo del cero. Presenta al centro un foro quadrato detto “cava” in cui passa il timicchione. Il dorso del barelone reca due decorazioni simmetriche a intarsio ai lati della cava con due intarsi a riccioli. Nella faccia inferiore il bordo della cava è rinforzato da una armatura di legno e da una placca metallica, contro la quale viene incuneata a pressione la cavìa. Il tavolone è stato sostituito nell’anno 2003, mentre le stanghe sono state sostituite nell’anno 2011. Le vecchie stanghe ed il vecchio tavolone sono state riunite e la vecchia barella è stata donata alla Famiglia dei Santantoniari che la conserva all’interno della Taverna.
Peso Barella: 104,07 Kg
Lunghezza Barella: 378 cm
l Ceppi in Via Savelli della Porta
I Ceppi sono 4 piedistalli lignei, furono fatti dall’artigiano Gaetano Agostinelli nel 1899, e acquistati dal Comune nel 1907 (F. Cece, E.A. Sannipoli, “Gubbio Arte” 1993, 3-4, pp. 5-9). I Ceppi tengono il Cero sollevato da terra ad una altezza di 135-145 cm, quella ideale per lo scarico ed il carico del Cero.
Quelli che stanno anteriormente sono più bassi dei posteriori perché l’esecutore ha tenuto conto dell’andamento in salita della zona dell’Alzatella ed il Cero in questo modo è perfettamente in piano.
Ognuno dei Ceppi termina con un’asta metallica che viene infilata nel foro che presenta la freccia inferiore delle quattro manicchie delle barelle. I quattro piedistalli sono raccordati alla base da un telaio rettangolare che solidarizza il tutto. I Ceppi vengono disposti all’altezza del numero civico n.51. I piedistalli raffigurano i due tronchi d’albero, uno con la scritta “caccia riservata“, il “pagliaro” ed il casolare