L’Orto

Oggi a distanza di 20 anni si completa un percorso che ha visto la Famiglia dei Santantoniari adoperarsi perché questo luogo...

Oggi a distanza di 20 anni si completa un percorso che ha visto la Famiglia dei Santantoniari adoperarsi perché questo luogo, in passato abbandonato, tornasse al suo antico splendore. Se nei primi anni novanta avevamo solo cercato di rendere questo complesso vivibile, dal 2001 – anno della firma della convenzione con il Comune di Gubbio – abbiamo anche pensato al completo recupero. Un’opera iniziata con la ristrutturazione dei locali che oggi ospitano la nostra amata taverna, che accanto al fascino delle suggestive arcate unisce il profumo dell’atmosfera santantoniara più autentica. Locali che al tempo stesso abbiamo voluto mettere a disposizione anche per altre iniziative dimostrando che la strada e il dialogo intrapreso con l’Amministrazione Comunale era ed è proficuo.
Oggi dopo la nuova convenzione firmata nel settembre 2008 che ci ha dato la possibilità di utilizzo di questo spazio con l’attigua Chiesa di S.Francesco di Paola, si completa un intervento che – lasciatecelo dire – è di rilevanza storica per una Famiglia Ceraiola che oggi ha a disposizione degli spazi per poter svolgere al meglio le proprie attività. Un percorso che ha significato anche sacrifici sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista del volontariato – espressione questa ultima di attaccamento a valori come appartenenza e sacrificio a favore della città. Anche talvolta di fronte a spiacevoli incomprensioni con la realtà che ci circonda, che ancora non riusciamo a capire, visti i risultati, non ci siamo mai arresi e tirati indietro di fronte ad un progetto che da tempo sognavamo di portare a termine. Un progetto caratterizzato dalla consueta e proverbiale passione santantoniara, consapevoli che queste attività sono la parte essenziale dell’agire come Famiglia ceraiola. Viene oggi restituito alla città un bene che forse molti neanche conoscevano, l’orto di Palazzo Fonti, con un recupero misurato ed efficace di un piccolo grande spazio chiuso tra le case del centro storico, e capace di concedere una dimensione quasi intima della sua fruizione. E’ un orto, come diciamo noi eugubini, un orto urbano, che ha la gradevolezza di un salottino dove raccogliersi, chiacchierare, stare in pace. Questo piccolo capolavoro garantirà la sua fruizione pubblica con la consapevolezza di averlo fatto per l’amore che riserviamo alla nostra Città. Ma non ci siamo riusciti da soli, oltre ai nostri risparmi, la Famiglia deve anche ringraziare quanti hanno creduto a questo progetto e il debito di gratitudine è grande e va riconosciuto pubblicamente:
va ringraziata in primis l’Amministrazione Comunale, il Sindaco Orfeo Goracci e l’Assessore Sauro Monacelli che hanno creduto subito in questo importante recupero e poi le tante Ditte e Privati che hanno voluto fornire il loro contributo in materiali e servizi a beneficio della Famiglia, rappresentata dal sottoscritto che tanto impegno ha profuso unitamente insieme al Consiglio della Famiglia stessa.

Di fronte a tanto coinvolgimento viene da pensare che il nostro modo di agire di coinvolgere pubblico e privato possa fungere anche da modello in tante altre iniziative, grazie a quello spirito solidale che la Festa dei Ceri ci insegna e ci inculca felicemente fin da piccoli: il lavorare tutti per un unico scopo, rendere la nostra città sempre più bella e vivibile creando come in questo caso, spazi per l’aggregazione – momento questo che ai nostri giorni ha sempre meno spazio e meno opportunità: con quello spirito di sostegno e solidarietà paragonabile alla “spallata”, al gesto più naturale e più vero di un ceraiolo. Un discorso particolare merita l’intitolazione scelta per questo spazio: un’area di ritrovo e di comunità, dedicato ai “Genitori di S.Ubaldo”.
In primo luogo perché questo evento coincide con l’850° Anniversario della morte di S.Ubaldo (16 maggio 1160); e soprattutto per le profonde motivazioni che Sua Eccellenza il Vescovo Mario Ceccobelli ha voluto scrivere che si possono evidenziare in due punti:
• nella nostra città non esistono luoghi intitolati ai genitori dell’Eugubino più grande, si tratta dunque di un omaggio importante oltre che del recupero di un elemento di cultura per la comunità;
• il progetto pastorale della diocesi di Gubbio prende in esame da tempo il tema della Famiglia, quel nucleo vitale che accomuna tutti noi e che non a caso è stato scelto 42 anni fa per denominare l’aggregazione che i Santantoniari per primi hanno voluto costituire definendo un solco poi felicemente seguito anche dalle altre compagini ceraiole. Un termine ma soprattutto un valore, quello della Famiglia, che è anche punto centrale di una lettera pastorale “Famiglia diventa ciò che sei” che lo stesso Vescovo di Gubbio, ha redatto per richiamare a questi valori la comunità eugubina, per rimettere a fuoco l’importanza del nucleo essenziale sul quale si fonda la fede, la maturità e la crescita di ogni comunità. L’intitolazione di questo luogo ai genitori di S. Ubaldo è un tributo e un omaggio che gli Eugubini riservano al proprio Patrono, perseguendo la volontà del suo 59° successore. Un omaggio che è ulteriore testimonianza del legame tra gli Eugubini e S.Ubaldo all’insegna della tradizione, della continuità e della attualità della Sua Presenza. Anche Attraverso l’immagine della sua e della nostra Famiglia.
Vanno quindi ringraziati il Sindaco Orfeo Goracci e il Vescovo Mario Ceccobelli che hanno accolto favorevolmente il suggerimento dei santantoniari dimostrando grande sensibilità.

Vorrei approfittare della presenza del Presidente della Giunta Regionale e dei due consiglieri Regionali eletti per richiamare l’attenzione sulla legge regionale n°16 del 29 luglio 2009 “disciplina delle manifestazioni storiche” che tanto rumore ha destato nella comunità eugubina con riferimento particolare alla Festa dei Ceri : l’augurio è che con il nuovo esecutivo regionale si possa aprire un dialogo costruttivo in considerazione del fatto che questa Giunta e questo Consiglio saranno chiamati a redigere e approvare il regolamento attuativo alla legge stessa, il nostro auspicio , senza prevalicare i ruoli istituzionali, è che venga riconosciuta la radice identitaria e fondante, anche per la nostra Regione di una manifestazione – ma sarebbe più opportuno e corretto dire un “rito” come la Festa dei Ceri. Un tasello strutturale, direi, della cultura e della tradizione di questa città un espressione unica che merita non solo la doverosa e dovuta considerazione e distinzione giuridico istituzionale, ma tornando indietro di 18 anni, merita di riappropriarsi del giusto ruolo culturale attraverso il recupero di quella legge ragionale n°17 del 1992 che istituiva proprio a Gubbio, non a caso, l’Istituto Regionale del Folclore, legge approvata, ma mai applicata dalla Regione Umbria. Si andrebbe a colmare una lacuna che ormai affonda le radici negli anni. Concludo con i ringraziamenti ai Sbandieratoli di Gubbio e al suo presidente Giuseppe Sebastiani per aver accolto in nostro invito per questa cerimonia alla nostra Banda Santantoniara diretta dal maestro Mauro Balducci che fra poco ci allieterà con la musica per festeggiare al meglio questo evento, ringrazio Federica e Giacomo per la loro disponibilità nei nostri confronti, ma non potrebbero farne a meno visto che sono santantoniari, ringrazio non per ultimi ma perché credo meritino il giusto riconoscimento tutti quei santantoniari che in questi mesi, ma in particolare in questi ultimi giorni, si sono adoperati senza risparmio per arrivare a questa giornata a loro dico grazie e bravi, in particolare le due imprese edili che con la loro bravura hanno ridato lustro a questo luogo I’ impresa edil 2000 del santantoniaro Fabio Latini e la Pelucca Samulele del santantoniaro Fausto Marionni mirabilmente guidati da Federico Ragni al quale rivolgo un particolare ringraziamento per tutta la sua passione che ha messo su questo progetto. Infine un grazie a tutti voi per la vostra presenza e per la partecipazione l’augurio è quello che tutti possiamo godere e valorizzare un angolo suggestivo e importante del nostro centro storico.

Gubbio 24.04.2010

Il Presidente
Alfredo Minelli