5 maggio 1968 – 5 maggio 2018 50 anni di storia
La Famiglia dei Santantoniari sabato 5 Maggio concluderà il percorso per le celebrazioni del 50esimo della sua costituzione,con una giornata di appuntamenti che vede anche il Patrocinio della Regione Umbria Assemblea Legislativa e il Comune di Gubbio.Era infatti il 5 maggio 1968 quando un gruppo di ceraioli costituì solennemente quella che sarebbe diventata un’importante istituzione (componente) per la Festa più amata dagli eugubini e per la cultura dell’intera Città. Alle ore 11 presso la Chiesetta dei Neri (San Giovanni Decollato) verrà celebrata una Santa Messa in ricordo dei Presidenti e Soci defunti.Dalle ore 17 nella Taverna in Via Fabiani dopo un’esibizione di apertura del Gruppo Sbandieratori di Gubbio nell’Orto intitolato ai Genitori di S.Ubaldo,si parlerà de “Il senso del cinquantesimo” e sarà successivamente presentata l’opera a ricordo dell’evento dell’artista Oscar Piattella “il suono povero di S.Antonio Abate” e la pubblicazione del libro “Cinquant’anni” dove attraverso articoli documenti e numerose immagini verranno ripercorsi i momenti più siginificativi della storia della Famiglia dei Santantoniari.I Santantoniari hanno ripercorso così i cinquant’anni della fondazione della Famiglia: un traguardo importante. Si dice che la Famiglia sia un’associazione di volontariato: in effetti per alcuni aspetti è vero, anche se abbiamo scopi precisi fissati nel nostro statuto, siamo tutti animati dalla volontà di fare,e soprattutto di dare, senza mai ricavarne altra moneta che la soddisfazione di avere fatto bene , di vedere migliorate le cose, di avere spinto in avanti. Un mondo dove le persone si muovono senza scopo di lucro, che operano per valori non economici , che sanno stare insieme, che sanno condividere, che non usano la prevaricazione come regola, e che sanno portare avanti per generazioni plurime valori spirituali, è certamente un mondo migliore. Nel nostro piccolo lo abbiamo creato e lo siamo. E anche questa è una caratteristica della Citta’: sfidare le logiche.Del resto non siamo “matti” per caso. Ma lo siamo nel modo più nobile possibile, usando invertire il senso delle cose per raggiungerne uno superiore. Osare per raggiungere con fede risultati apparentemente impossibili. E usare l’ironia come arma, avere costituito la Famiglia e averla portata avanti tutti questi anni rientri in questo ragionamento. Su questa sfida nasceva il desiderio di creare un rifermento stabile di un sentimento e di un agire sentito unitariamente da quel gruppo che fece da levatrice. Alla Città e al Cero dedichiamo questo lavoro e la nostra storia.