Discesa dei Ceri

Si avvicina il primo grande appuntamento della Festa dei Ceri 2012
L’immagine più intensa e penetrante, la prima domenica di maggio, è legata ad un istante: un leggero movimento oscillatorio, come se i Ceri riprendessero vita. Basterà questo, per capire che l’attesa si sta consumando… E un brivido profondo ci solcherà la schiena…
La prima domenica di maggio è il risvegliarsi di un contatto diretto, con la Festa dei Ceri. In fondo i Ceri sono lì, fermi, per 11 mesi e mezzo all’anno. Eppure quando cominciano ad oscillare, al termine della messa, sembra quasi che riprendano vita da soli. Che stiano a dirti: “Ecco, ci siamo…”.
E così anche il ripetersi, anno per anno, di uno stesso rituale, regala comunque emozioni sempre diverse. Sempre nuove e appassionanti.
L’attesa – che in fondo è la sensazione più forte che innalza l’evento – tocca una vetta a suo modo unica: i Ceri riacquistano movimento, pur orizzontale; riacquistano vita, con la presenza dei bambini; e gli stessi profumi e sapori (penso ad esempio all’inconfodibile coradella degli Arconi) descrivono da soli una giornata inconfondibile. Con gli stessi ritmi di sempre, ma con un aroma diverso. Ogni anno nuovo. E più accattivante…
Mi fa piacere pensare di non essere l’unica a pensarla così…

(tratto dal blog di Giacomo Marinelli Andreoli)