Grazie Fabrizio

Grazie al nostro capodieci
Una Corsa perfetta. Va in archivio una Festa dei Ceri memorabile, dopo due anni di pioggia battente il sole ha baciato il 15 maggio e ha regalato una splendida giornata. Dopo l’entusiasmante Alzata della mattina, la Corsa del pomeriggio è stata impeccabile, la Calata dei Neri, corso Garibaldi tutte d’un fiato, con i ceraioli che si sono susseguiti velocissimi sotto le stanghe. Poi la Calata dei Ferranti, il mercato, il vecchio ospedale e San Martino, velocissima la ripida via dei Consoli. Quindi la pausa prima delle “birate” della sera, a dare l’atteso segnale sventolando il fazzoletto bianco dalla finestra di Palazzo Pretorio è stato il sindaco Diego Guerrini con tanto di divisa da ceraiolo sangiorgiaro, così come aveva annunciato. Il fascino del tramonto ha esaltato piazza Grande e quindi spediti i Ceri hanno volato in via XX Settembre. Come sempre poi i difficili primo ed secondo “buchetto” dove lo spazio per le “mute” dei ceraioli è davvero ristretto, anche qui nessuna incertezza.La pausa più lunga è quella davanti alla porta di Sant’Ubaldo, per consentire ai ceraioli di posizionarsi lungo gli stradoni del “Colle eletto”. Un fiume di gente ha invaso il percorso per assistere alla emozionante Corsa, poco più di nove minuti sono serviti ai tre Ceri per risalire il monte e nonostante la fatica e la difficoltà del percorso i ceraioli hanno saputo rendere omaggio al santo patrono senza alcuna “sbavatura”. Alla fine il Cero di Sant’Ubaldo ha raggiunto la basilica con un anticipo tale da consentirgli di chiudere il portone, vicini il Cero di San Giorgio ed il Cero di Sant’Antonio che hanno atteso la riapertura per entrare a festeggiare nel chiostro. Una festa di popolo vissuta ieri con un unico cuore, un 15 maggio che rimarrà indimenticabile per quelli che sono stati i protagonisti della Festa, i Capodieci Giovanni Barbetti (Sant’Ubaldo), Luca Alunno (San Giorgio) e Fabrizio Monacelli (Sant’Antonio) che porteranno nella memoria questa splendida giornata. Rimarrà incisa nella memoria anche dei Capitani, Massimo Faramelli il primo capitano e Stefano Vagnarelli secondo capitano, a loro che hanno ricevuto nelle mani del sindaco le chiavi della città è spettato il compito di guidare la Festa. Ma dopo l’entusiasmo che ha accompagnato tutta la giornata, i ceraioli una volta entrati nella basilica si sono ritrovati uniti, stanchi ma felici per un 15 maggio da regalare alla storia. L’omaggio è stato compiuto e come sempre dopo l’euforia della mattina e la Corsa della sera gli eugubini si sono ritrovati in un solo canto “O lume della fede” che racconta in poche semplici parole la devozione all’amato patrono.
E di questo 2012…
Immortalato in modo sublime in un’istantanea semplicemente toccante.
E’ lo sguardo e l’abbraccio del nostro capodieci,Fabrizio, in cima al monte. Proprio con suo figlio, salito sulla barella. In quel flash c’è molto, c’è tanto, quasi tutto, della Festa dei Ceri.
Come nell’abbraccio di santantoniari nello spiazzo davanti la “Cia”, al termine di una corsa memorabile – momento di sintesi euforica, di coralità, di simbiosi, di unione.Altro non può essere, la Festa dei Ceri.
Non è un pezzo di legno. Non è una gara sui 100 metri. Non è una sfida di sollevamento pesi. Quelle arriveranno tra qualche settimana, a Londra 2012.
Qui c’è molto di più. C’è la vita. Se non il meglio, certamente tra i tasselli più preziosi, tra i momenti più spontanei e tra i gesti più sinceri che possa regalarti.
Un regalo atteso e puntuale, ogni anno, ma sempre sorprendente.