“Hilariter sulle spalle, nel cuore”
“Maggio 1916, zona di guerra: “… Quest’anno i Ceri non si alzeranno, volesse Iddio finisca la guerra allora penseressimo noi. Vi auguro liete feste di S. Ubaldo, volesse che presto possa salire al Monte per ringraziare di nuovo …” Giusto cento anni fa, uno dei tanti soldati eugubini al fronte, travolto dall’immane tragedia, sopraffatto da mille sentimenti, laceranti e contraddittori, tra l’angoscia del presente e la speranza nel domani, trova la forza per parlare e per ricordare quanto di più caro gli appartiene: la famiglia, naturalmente, poi i Ceri e Sant’Ubaldo. Solo poche righe, dense, scritte, per davvero, a cuore aperto. Vi trapela un senso profondo di appartenenza alla comunità, orgoglio cittadino, responsabilità, devozione, tradizione, riconosciuto quale patrimonio unico e irrinunciabile, fondamento della propria identità. Solo un esempio di passione ceraiola, tra i tantissimi che la storia eugubina, di ieri e di oggi, alimenta e ci tramanda. Con questi sentimenti e su questa base di valori si è recentemente ritrovato un gruppo di ceraioli dei tre Ceri, giovani e meno giovani, che hanno sentito la necessità di incontrarsi e confrontarsi, in maniera semplice, libera e spontanea – alla ceraiola –, su alcuni temi fondanti la Festa.Lo scopo non è ripercorrere la storia dei Ceri, pur così complessa e affascinante, quanto riscoprirne le vere radici comunitarie, per capire al fondo quanto rappresentino la nostra più intima identità e dunque la stessa anima della Città. Una riflessione sul senso della Festa, perché la sua voce continui a parlare, al cuore degli eugubini, di Gubbio e di Sant’Ubaldo. La Città, il Santo, la Festa, dunque, per comprendere meglio quello di cui siamo depositari, per trasmettere alle nuove generazioni, ai nostri figli, il senso profondo dell’enorme patrimonio che ci appartiene. L’iniziativa dal titolo “Hilariter sulle spalle, nel cuore”, che potrà contare anche sulla presenza del Prof. Piergiorgio Giacchè e del Prof. Raniero Regni, nasce da un gruppo spontaneo di ceraioli appartenenti a tutti i tre Ceri, che si sono ritrovati in alcuni incontri svolti presso la Biblioteca Comunale, confrontandosi in maniera semplice, libera e spontanea – alla ceraiola –, su alcuni temi fondanti la Festa. Ha unito l’esigenza di dare risposte a se stessi e a sempre più numerose persone che hanno paura di perdere l’aspetto eterno della nostra Festa ostacolata da presunti legami storici, volontà di spettacolarizzazione o di personalizzazione sempre più marcati.Per approfondire queste radici, quelle della Festa dei Ceri, ed aprire spunti di riflessione sul senso della festa, Venerdi 29 Aprile alle ore 21 presso la sala dell’Arengo del Palazzo dei Consoli si terrà un incontro sul tema “Hilariter – sulle spalle, nel cuore”