Il discorso del Presidente in Cattedrale
Saluto e ringrazio per averci accolto in cattedrale sua Eccelenza il Vescovo Mario Ceccobelli saluto i gentili ospiti della città francese di Arles Arciprete Cabanac e Del Prete, saluto il signor Sindaco Diego Guerrini e lo ringrazio per la sua preziosa e fattiva collaborazione che tanto abbiamo apprezzato, un grazie al Presidente della Giunta Regionale e al Presidente della Provincia per averci concesso il loro patrocinio , saluto le istituzioni civili e militari presenti, i presidenti di Università dei Muratori ,Maggio Eugubino, Famiglia dei Santubaldari e Famiglia dei Ceraioli di S.Giorgio. Un ringraziamento agli Sbandieratori di Gubbio alla Corale Beati Ubaldi diretta dal maestro Renzo Menichetti alla Compagnia Campanari e un grazie sentito agli Alberaioli che hanno accolto l’arrivo dell’Urna in città con una accesione straordinaria dell’Albero di Natale più grande del Mondo.
Eccellenza un sentito ringraziamento va in particolare a Lei. Era l’agosto dello scorso anno quando venni per manifestarle il desiderio di tutti i santantoniari di poter avere il 17 gennaio 2012 a Gubbio l’Urna con le Sacre Reliquie di S.Antonio Abate. Non le nascondo la forte volontà che mi animava e che al tempo stesso voleva rappresentare quella espressa da tutti i Santantoniari, anche per la grande devozione che in una comunità storicamente legata all’attività agricola e all’arte primaria, si nutre da secoli nei confronti di Sant’Antonio Abate. Molteplici e diffuse – in luoghi sacri così come in ambienti privati -sono le immagini e le iconografie dedicate a S.Antonio abate.
Le devo dire grazie, del suo interessamento e al tempo stesso delle belle parole scritte nella missiva inviata all’Arcivescovo di Aix an Provence S.E. Doufur per caldeggiare questa richiesta e le sue profonde e storiche motivazioni. Le Sue parole sono state il primo passo, fondamentale, per superare problematiche legate al trasferimento ma anche e soprattutto al significato di questa espressa richiesta.
L’Urna con le reliquie del Santo, in ben otto secoli, da quando cioè sono custodite in terra francese, hanno varcato il confine transalpino in appena tre occasioni, che hanno visto come destinazioni città di cui S.Antonio Abate è Patrono.
Non è stata un’operazione scontata né semplice, dunque, motivare e testimoniare come la nostra richiesta fosse mossa da un grande desiderio: quello di omaggiare in modo ancora più profondo e sentito la figura del nostro patrono S.Ubaldo, attraverso la presenza – per una volta non solo simbolica – di S.Antonio abate nella nostra comunità. Il tutto proprio a corollario delle celebrazioni dell’850mo anniversario dalla morte del nostro Patrono. In quest’ottica è stato opportuno illustrare alle autorità religiose francesi il contesto nel quale l’iniziativa avrebbe avuto luogo, la natura e la genesi di una venerazione che si tramanda da secoli attraverso una tradizione, cioè la Festa dei Ceri, che fonde in sé storia, culto religioso e passione popolare. Una Festa che è sintesi suprema di quei valori di riconciliazione, fratellanza, amore, rispetto verso il prossimo e verso le generazioni passate, ancora oggi fondamenta necessarie per la tenuta morale di un’intera comunità. La devozione a Sant’Antonio abate, dunque, proprio come la nostra “spallata” del 15 maggio, è il mezzo più naturale, spontaneo e profondo con cui i ceraioli santantoniari rinnovano il proprio credo al Patrono S.Ubaldo: perché espressione degli stessi principi, valori e qualità morali.
Nei nostri manifesti divulgativi dell’evento abbiamo voluto sottolineare i tre elementi significativi della vita di S.Antonio Abate: umiltà, amore e rinascita. Concetti autentici e tangibili anche nella nostra Festa dei Ceri, che si fondono per diventare un tutt’uno con il messaggio e la fede espressa dalla vita e dall’esempio del nostro S.Ubaldo. Umiltà nel comportamento, nel rinunciare all’effimero e nel servire il prossimo; amore verso gli altri, verso le tradizioni e verso i valori fondanti della propria comunità; rinascita come riscatto morale e desiderio di riscoperta di valori che la quotidianità frenetica e l’incipiente relativismo hanno finito in questi ultimi tempi per appannare.
Mai come ora possiamo apprezzare il valore di queste due figure, Ubaldo e Antonio, oggi uniti per la prima volta nella terra eugubina.
E’ stato proprio Lei Eccellenza, così come il Vescovo emerito Pietro, in numerosi Vostri interventi, ad insegnarci ed indicarci il significato autentico e profondo del messaggio che i nostri Santi ci hanno lasciato come impronta e come esempio.
Ubaldo e Antonio, hanno rinunciato alle proprie ricchezze per dedicarsi agli altri. Due figure, che sono a noi più vicine, e alle quali vogliamo affidare, oggi ancor di più, le nostre preghiere e il nostro credo.
Per riaffermare che amore, rinascita e umiltà siano i punti cardinali su cui orientarci nel cammino, sempre più difficile, di una quotidianità precaria e sempre più povera di valori.
Possiamo dire, dunque, che la nostra venerazione, oggi, per il Patrono S.Ubaldo si manifesti in modo più intenso e ricco di significati.
Ogni 15 maggio si ripete e si tramanda con il nostro cero sormontato dal Santo.
Oggi si concretizza con la presenza e la venerazione delle sue Sacre Reliquie.
Evviva S. Ubaldo, Patrono di Gubbio Evviva S.Antonio abate
Grazie