La grande giornata dei Santantoniari

Il 17 gennaio 2012 si consegna agli archivi della Famiglia dei Santantoniari, e della comunità eugubina, come un momento di straordinaria partecipazione ed enorme significato

Dal servizio di TRG trasmesso il 18 gennaio 2012 [www.trgmedia.it]

Una giornata intensa, ricca di emozioni e di novità. Che la renderanno memorabile. Il 17 gennaio 2012 si consegna agli archivi della Famiglia dei Santantoniari, e della comunità eugubina, come un momento di straordinaria partecipazione ed enorme significato. La presenza delle sacre reliquie di S.Antonio abate in città rappresenta un unicum difficilmente ripetibile in tempi brevi. Un’esperienza però destinata a lasciare un segno tangibile dopo che il rappresentante ecclesiastico di Arles, l’arciprete Canabac, ha concesso come omaggio alla comunità eugubina, di prelevare una piccola parte delle sacre reliquie del santo, da lasciare per sempre a Gubbio. Un dono non previsto ma proprio per questo di grande valore e testimonianza di un legame non fittizio sbocciato e consolidato in queste settimane tra Gubbio e Arles. Protagonista indiscussa la Famiglia dei Santantoniari, in testa il suo infaticabile presidente Alfredo Minelli, che ieri ha rinnovato gli appuntamenti classici del 17 gennaio con un quid in più: dalla mattina con le celebrazioni a San Secondo e il ritrovo conviviale richiamo per tanti ceraioli di ogni età; nel pomeriggio il prelievo, fuori programma, di un frammento della reliquia, all’interno della chiesa dei Neri, che ha preceduto la processione, molto partecipata, che ha condotto l’urna nella Cattedrale. Qui, di fronte ad una chiesa gremitissima di fedeli, il presidente Minelli ha salutato i presenti, ringraziando chi ha contribuito a organizzare questo evento sottolineando come si tratti di un’occasione storica di rinnovare la devozione a Sant’Ubaldo attraverso la presenza in città, non più solo simbolica, di un altro santo, vissuto quasi 1.000 anni prima del Patrono e al quale probabilmente lo stesso S.Ubaldo affidava le proprie preghiere. Poi si è svolta la benedizione dei piccoli santantoniari nati nel 2011 (cui è stato donato un simbolico fazzoletto), quindi il Vescovo Ceccobelli, affiancato dall’emerito Bottaccioli e dall’arciprete Cabanac, ha officiato la santa messa, ricordando nell’omelia la venerazione diffusa soprattutto in campagna, per la figura di S.Antonio Abate. Un nuovo corteo ha poi ricondotto le reliquie nella chiesa dei Neri dove si è svolta l’investitura ufficiale del capodieci di Sant’Antonio per il prossimo 15 maggio: è stato il senato del cero a proclamare Fabrizio Monacelli, ceraiolo della ma nicchia esterna di Torre Calzolai, visibilmente commosso
“Un’annata così era impensabile fino a qualche tempo fa – ha dichiarato subito dopo l’investitura – E poi stasera per me è una vera “toccata de core”. Spero di essere degno della fiducia del popolo santantoniaro. Voglio ricordare i ceraioli che non ci sono più e in particolare il maestro Pietrangelo Farneti”.
La sfilata guidata dalla Banda musicale cittadina e il convivio serale agli Arconi hanno chiuso l’intensa giornata. Le celebrazioni proseguiranno alla chiesa dei Neri fino a domenica 22 gennaio, quando le reliquie riprenderanno la via della Francia.
Ma una loro piccola parte resterà a Gubbio: a immortalare idealmente questa giornata storica.